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Chondrus Crispus

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I lassativi agiscono migliorando il sintomo ma non  rimuovono il disturbo all'origine della stipsi, ritardando a volte la diagnosi della malattia. Se utilizzati cronicamente i lassativi perdono inoltre di efficacia, tanto da richiedere dosi via via crescenti fino a rendere necessaria l'associazione di più farmaci. Questo, ovviamente, non giova al nostro organismo, causando dipendenza sia fisica che psicologica.

 

L'uso dei lassativi nella cura della stitichezza è giustificato soltanto quando lo sforzo può esacerbare condizioni patologiche quali angina, emorroidi o per le stitichezze farmaco-indotte. L'uso di tali agenti terapeutici si rende inoltre indispensabile per avviare il paziente ad indagini radiologiche o interventi chirurgici.

 In caso di stitichezza bisognerebbe comunque evitare l'uso cronico di lassativi (max 10 giorni). L'abuso di questi prodotti può provocare crampi e coliche addominali, assuefazione, atonia del colon, squilibri elettrolitici (ipokaliemia) e perturbare l'assorbimento delle vitamine e dei minerali nell'intestino. I lassativi tendono infatti ad impedire il riassorbimento intestinale dell'acqua provocando disidratazione e, nei casi più gravi, accidenti vascolari.

 

I lassativi sono farmaci utili per promuovere o accelerare l'evacuazione intestinale. Conosciuti anche come purganti - termine generalmente attribuito ai prodotti con maggior effetto lassativo - possono essere classificati, in base al meccanismo d'azione prevalente, in:

lassativi di massa: aumentano il volume delle feci richiamando acqua;

lassativi irritanti/stimolanti: aumentano la motilità e la secrezione intestinale;

lassativi lubrificanti: facilitano il passaggio delle feci rendendole più morbide;

lassativi osmotici: agiscono trattenendo acqua nel colon.

 

I LASSATIVI DI MASSA aumentano il volume delle feci questa categoria di lassativi è in assoluto la più sicura, in quanto naturalmente presente in numerosi alimenti e capace, tra l'altro, di ridurre l'assorbimento del colesterolo e rallentare quello degli zuccheri semplici. Nonostante ciò è bene utilizzare questi prodotti con la dovuta cautela in quanto, se assunti in eccesso, possono causare una serie di disturbi che vanno da un aumentato meteorismo a vere e proprie ostruzioni intestinali.


Chondrus crispus è un'alga marina rossa costituita da fibre igroscopiche chiamate carraghenani (mucillagini) che reidratandosi formano nell'intestino una densa massa gelatinosa che ha il potere di agire come sollievo alla costipazione (irregolarità intestinale). Il gel che si forma aumenta il volume della massa fecale, ne ammorbidisce il contenuto e stimola la peristalsi intestinale facilitando lo svuotamento e la defecazione. I carraghenani hanno proprietà antinfiammatorie e lenitive sulla mucosa ed è quindi indicato nelle coliti e nel colon irritabile. L'alga Chondrus mantiene sano e pulito il colon e contribuisce a ricreare una sana flora batterica intestinale.

 

I LASSATIVI IRRITANTI, i più conosciuti: antrachinonici o antracenici (cascara, senna, aloe, frangula, rabarbaro) fenolftaleina, bisacodile (dulcolax), sodio picosolfato (Guttalax), olio di ricino. L'effetto di questi lassativi è basato su particolari sostanze, prodotte in laboratorio o contenute nella fonte vegetale utilizzata (antrachinoni presenti in aloe, cascara, rabarbaro e senna), in grado di aumentare le contrazioni coliche, favorendo il progredire delle feci verso l'esterno. Si tratta di lassativi piuttosto forti (purganti), specie se paragonati alla categoria vista in precedenza. Per questo motivo il loro utilizzo dovrebbe essere sporadico (non più di 10 giorni) e limitato alle dosi minime in grado di produrre gli effetti desiderati. Questi lassativi sono probabilmente i più pericolosi della categoria, specie se utilizzati indiscriminatamente per lunghi periodi di tempo, i lassativi irritanti agiscono abbastanza rapidamente (6-12 ore) e, se assunti ad alte dosi, causano diarrea secretoria associata a dolori addominali. L'uso continuato può causare un disturbo noto come colite ipotonica, dal momento che contrazioni coliche eccessivamente energiche possono compromettere, con il passare del tempo, la funzionalità della muscolatura del colon.

 

I LASSATIVI EMOLLIENTI, i più conosciuti glicerina, olio di vaselina (noto anche come olio di paraffina). Mescolandosi al materiale fecale, questi lassativi contribuiscono ad ammorbidirlo e lubrificarlo, facilitando il transito intestinale. Questi lassativi interferiscono con l'assorbimento delle vitamine liposolubili e di alcuni minerali (calcio e fosforo) Inoltre, se l'elevata assunzione perdura nel tempo può provocare un restringimento dell'ano.

 

I LASSATIVI OSMOTICI I più conosciuti: lattulosio, sali di magnesio (magnesia S. pellegrino), sorbitolo, mannite, tamarindo. Questi lassativi, una volta giunti a livello intestinale, trattengono e richiamano importanti quantità d'acqua, dando alle feci una consistenza semisolida o francamente liquida. Se assunti a dosi elevate hanno un effetto piuttosto rapido, ma non certo privo di controindicazioni. Questi lassativi se assunti in eccesso possono causare problemi renali (legati all'eccessiva assunzione di magnesio) e squilibri elettrolitici. Per questo motivo sono controindicati ai pazienti affetti da patologie renali e generalmente sconsigliati ad anziani e bambini.

















 

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